Un pacco di banconote americane da cinque dollari viene controllato presso il Bureau of Engraving and Printing di Washington il 26 marzo 2015.
Gary Cameron | Reuters
La Federal Reserve ha riferito giovedì che gli americani stanno diventando considerevolmente più ricchi alla fine del 2021, grazie a una bella spinta dalle loro partecipazioni nel mercato azionario e dall’aumento dei valori immobiliari.
Il patrimonio netto della famiglia nel quarto trimestre ha superato per la prima volta i 150 trilioni di dollari, aumentando in sequenza un sano 8,2% nel periodo di crescita più rapido dal primo trimestre del 2020. L’aumento è arrivato grazie a un aumento combinato di 4 trilioni di dollari delle partecipazioni. Azioni di società e abitazioni.
Il livello totale – 150,29 trilioni di dollari, per l’esattezza – rappresenta un aumento del 14,4% rispetto allo scorso anno. Il rafforzamento è arrivato quando l’economia statunitense è cresciuta al ritmo più veloce dal 1984 e il mercato azionario ha vissuto un altro anno forte.
La mossa è arrivata nonostante il rapido aumento del debito a tutti i livelli.
Il debito non finanziario totale ha raggiunto 65,1 trilioni di dollari, di cui 17,9 trilioni di dollari a livello familiare, 18,5 trilioni di dollari nel mondo degli affari e 28,6 trilioni di dollari dal governo. Ogni categoria ha registrato incrementi significativi.
Il debito delle famiglie è balzato a un tasso annuo dell’8%, a causa di un aumento del 6,9% del credito al consumo e di un aumento dell’8% dei mutui. Il debito delle società non finanziarie è aumentato del 6,7%, mentre il debito del governo federale è balzato del 10,8% dopo essere sceso dell’1,3% nel terzo trimestre.
È improbabile che i numeri del primo trimestre per il 2022 siano buoni per il patrimonio netto.
Il PIL dovrebbe guadagnare poco, se non del tutto, nel primo trimestre, e Il mercato azionario inciampa fuori dal cancello, sotto la pressione dell’iperinflazione e della crisi geopolitica e umanitaria in Ucraina. Le azioni sono in modalità di correzione e rimangono volatili, e i futuri aumenti dei tassi di interesse probabilmente rallenteranno ulteriormente la crescita.
Lo hanno mostrato i dati diffusi giovedì I prezzi al consumo sono aumentati del 7,9% rispetto allo scorso annoMentre i salari dei lavoratori in termini corretti per l’inflazione si sono contratti del 2,6%.
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