Il fine settimana è trascorso senza alcuna attività solare, ma le cose stanno per cambiare. La macchia solare altamente instabile, AR3311, responsabile dell’esplosione solare di classe X della scorsa settimana che ha eliminato le correnti radio sulla Terra, potrebbe esplodere di nuovo con effetti terrificanti. A differenza dell’ultima volta, le macchie solari sono ora su tutta la larghezza della Terra e qualsiasi eruzione vulcanica sarà geo-efficace. Ciò significa un effetto UV più forte, il che significa un blackout radio più ampio e un evento di tempesta solare più forte. Ma quanto può essere devastante l’evento? Diamo un’occhiata.
Secondo un rapporto di SpaceWeather.com, “La macchia solare instabile AR3311 contiene un campo magnetico ‘beta gamma delta’ che ospita energia per potenti brillamenti solari. I meteorologi NOAA affermano che esiste una probabilità del 75% di brillamenti di classe M e una probabilità del 30% X di razzi che si verificano. Inoltre, non è escluso che si verifichino più eruzioni vulcaniche contemporaneamente, il che potrebbe complicare ulteriormente le cose.
Sunspot ha paura di esplodere
Non abbiamo visto una macchia solare così grande che ospita così tanto flusso magnetico in due mesi. Tuttavia, l’ultima macchia solare di questo tipo è esplosa diverse volte prima di incontrare la Terra e non è esplosa pur rimanendo geologicamente efficace. Ma questa volta le possibilità di una fortuna simile sono basse.
Se una macchia solare esplode e rilascia un brillamento solare di classe X, la risultante espulsione di massa coronale (CME) che fuoriesce nello spazio potrebbe essere abbastanza grande da innescare una tempesta geomagnetica di classe G5. Tali tempeste che colpiscono la Terra possono distruggere i satelliti, interrompere il GPS, le reti di telefonia mobile e la connettività Internet, causare interruzioni della rete elettrica e persino influenzare l’elettronica terrestre.
Il satellite GOES-16 del NOAA nella previsione delle tempeste solari
GOES-16, precedentemente noto come GOES-R prima di raggiungere l’orbita geostazionaria, è il primo della serie GOES-R di satelliti ambientali geostazionari operativi gestiti dalla NASA e dalla National Oceanic and Atmospheric Administration. È stato lanciato il 19 novembre 2016 ed è diventato operativo il 18 dicembre 2017. GOES-16 si trova in un’orbita geostazionaria sopra l’Oceano Atlantico e fornisce immagini continue e misurazioni atmosferiche dell’emisfero occidentale della Terra. Trasporta anche un grafico dei fulmini, in grado di rilevare i fulmini da nuvola a nuvola e da nuvola a terra. GOES-16 è uno strumento vitale per le previsioni meteorologiche, il monitoraggio del clima e le previsioni meteorologiche spaziali.
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