Il settore delle costruzioni nell’eurozona soffre di una “contrazione continua”, secondo l’ultimo sondaggio mensile molto seguito.
L’S&P Global Construction PMI di dicembre, pubblicato giovedì, ha mostrato un indice di attività complessivo di 42,6, in calo rispetto a 43,6 di novembre. I numeri mostrano meno di 50 attività in calo. Dicembre è stato l’ottavo mese consecutivo di contrazione.
L’attività è diminuita nelle maggiori economie del blocco dei 20 paesi: Germania, Francia e Italia.
I dati, basati su un’indagine condotta presso i responsabili degli acquisti di 650 imprese edili, sono l’ultimo segnale del calo dell’attività nelle economie europee colpite dalla guerra in Ucraina e del conseguente aumento dei costi energetici e di altro tipo.
I risultati dello studio affermano: “L’ultima lettura è stata un’indicazione della continua contrazione dei livelli di attività edilizia nell’area dell’euro”.
Il settore ha chiuso il 2022 con una “nota negativa”, ha affermato Laura Denman, economista di S&P Global Market Intelligence, con un “forte calo” dell’attività di costruzione.
Gli ultimi tre mesi del 2022 hanno visto la peggiore performance trimestrale dell’indice dal trimestre aprile-giugno 2020, quando i numeri erano influenzati dagli effetti della pandemia di coronavirus.
Escludendo gli effetti della pandemia, l’attività totale è diminuita al tasso più rapido da marzo 2013 e i nuovi ordini al tasso più rapido da settembre 2014.
“I dati di dicembre indicano che le aziende si aspettano continue condizioni economiche difficili per il futuro”, ha affermato Denman.
Ha aggiunto, tuttavia, che c’era una “continua attenuazione” sia delle pressioni sui costi che su quelle dell’offerta.
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